I Nabatei: commercianti e artisti
Fra tutti i siti archeologici, nessuno eguaglia la fama di Petra. Qui più che altrove la storia giordana ha le sue radici: Petra fu capitale dei Nabatei che, in epoca preromana, diedero vita ad un’originalissima civiltà del deserto, fondata sul nomadismo eppure capace di creare una grande capitale, fatta di monumenti scavati nella roccia.
Se oggi possiamo godere della bellezza e della maestosità di Petra è dunque tutto merito dei Nabatei, popolo nomade di abili commercianti (e ingegneri!) che riuscirono a dare vita, nel VI secolo a.C., questa meravigliosa città scavata nella roccia.
Come fu costruito il Tesoro
Per spiegarvi in modo chiaro la tecnica costruttiva utilizzata dai Nabatei chiediamo aiuto al geologo Mario Tozzi, che nella puntata di Atlantide sul canale La7 ci racconta come è stato costruito il Tesoro, tecnica poi applicata anche al resto del complesso archeologico.
Il primo passo compiuto dai Nabatei per dare vita a questa splendida opera fu scavare un tunnel nella parte superiore della roccia, per poi scendere piano piano eliminando tutte le sezioni di roccia “superflue” al fine di creare questa sagoma a parallelepipedo che ancora oggi notiamo.
Una volta realizzato questo primo scavo, partendo sempre dall’alto, iniziarono a scolpire il profilo del tempio.
Come è facile intuire, l’opera dei Nabatei non fu per nulla semplice, poichè, soprattutto scolpendo dall’alto al basso, dovevano essere fatti calcoli precisissimi!
Ma come facevano questi operai/artisti ad arrampicarsi fin lassù?
Inzialmente si pensava che i nabatei utilizzassero i fori che si vedono sulla facciata del tesoro, ma più tardi gli studiosi hanno spiegato che, molto più probabilmente, gli operai si arrampicassero su una scala iscritta nella roccia lungo la spaccatura laterale del Tesoro.
Affascinante, vero?!
Vi lasciamo al video dell’esperto!
Trentenne nata e cresciuta in Brianza. Arrivo ad Amman due anni fa, dopo aver conseguito una laurea magistrale in Lingue e Comunicazione Interculturale in Area Euromediterranea – con specializzazione in lingua araba – presso L’Orientale di Napoli. Prima di allora conoscevo ben poco della Giordania, ma ero entusiasta di immergermi nel vivo di quella che sarebbe presto diventata la mia “seconda casa”…