Cenni storici
La cittadina di Salt si trova a 30 km dalla capitale giordana, sulle colline di Balqa. Per molti secoli ha rappresentato l’unico insediamento in tutta la Transgiordania, fu capoluogo di regione durante l’Impero Ottomano e divenne indipendente alla fine del XIX secolo.
Nello stesso periodo alcuni mercanti di Nablus decisero di espandere i propri mercati in queste zone e portarono a Salt architetti raffinati e mastri carpentieri, che costruirono qui edifici commerciali e grandi palazzi.
Nel 1921 nella piazza di Salt fu proclamato l’emirato della Transgiordania, ma dopo solo un ventennio, quando Amman fu dichiarata capitale del Regno Hashemita di Giordania, iniziò il suo lento declino.
Nonostante la cittadina di Salt sia una meta poco ricorrente nei classici tour della Giordania, è sicuramente una tappa imperdibile per chiunque voglia visitare un’autentica e raffinata cittadina giordana, allontanandosi per un attimo dai soliti percorsi turistici e dal caos di Amman.
Salt è arroccata su una collina ed è caratterizzata da una fitta rete di stradine e scalinate, nelle vie del centro troverete moltissime piccole botteghe artigiane, negozi e caffè con terrazze dove gustare ottimi dolci locali oppure fumare il narghilè.
Cosa non potete assolutamente perdervi a Salt
- Visitate il Museo storico di Salt Beit Abu Jaber
- Salite lungo la ripida scalinata che si arrampica da piazza Al Ein fino alla grande moschea che domina la città dall’alto per ammirare un panorama spettacolare
- Concedetevi una sosta al cafè Iskandarani
- Acquistate un bel paio di sandali arabi fatti a mano in una delle botteghe di artigianato locale
- Perdetevi per la città e godetevi tutta la bellezza di questo piccolo gioiello giordano!
Trentenne nata e cresciuta in Brianza. Arrivo ad Amman due anni fa, dopo aver conseguito una laurea magistrale in Lingue e Comunicazione Interculturale in Area Euromediterranea – con specializzazione in lingua araba – presso L’Orientale di Napoli. Prima di allora conoscevo ben poco della Giordania, ma ero entusiasta di immergermi nel vivo di quella che sarebbe presto diventata la mia “seconda casa”…